SMELLS LIKE TEEN SPIRIT – Nirvana – You Tube
SMELLS LIKE TEEN SPIRIT
Load up on guns and bring your friends
It’s fun to lose and to pretend
She’s over bored and self assured
Oh no, I know a dirty word
Hello, hello, hello, how low?
I’m worse at what I do best
And for this gift I feel blessed
Our little group has always been (tribe)
And always will until the end
Hello, hello, hello, how low?
And I forget just why I taste
Oh yeah, I guess it makes me smile
I found it hard, it was hard to find
Oh well, whatever, nevermind
hello, hello, hello, how low?
With the lights out it’s less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
A mulatto
An albino
A mosquito
My Libido
Yay, a denial
PROFUMA DI TEEN SPIRIT *
Carica i fucili e porta con te i tuoi amici
È divertente perdere fingere
Lei è molto annoiata e sicura di sé
Oh no, conosco una parolaccia
Ciao, ciao, ciao quanto stai giù?
In quel che faccio meglio sono il peggiore
E per questo dono mi sento benedetto
il nostro piccolo gruppo c’è sempre stato
E ci sarà sempre, fino alla fine
Ciao, ciao, ciao quanto stai giù?
E dimentico anche quel che assaggio
Oh si, credo che mi faccia sorridere
L’ho trovato difficile, difficile da trovare
Oh beh, in ogni caso, non importa
Ciao, ciao, ciao quanto stai giù?
Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
Si, un rifiuto
*Teen Spirit: marca di profumo per ragazzi
It’s not very easy to be the king of pain (Sting)
KURT COBAIN – Pesci asc. Vergine
Ci sono temi natali parlanti, che impattano l’astrologo in tutta la loro intensità a prima vista. Uno di questi è sicuramente quello di Kurt Cobain, leader dei Nirvana, morto suicida il 5 Aprile 1994, a soli 27 anni, al culmine della fama e del successo. Non faremo qui dietrologia gossippara, immaginandoci chissà quali complotti orditi alle sue spalle o assicurandoci di aver intravisto da qualche parte del mondo un sosia vivente di Cobain perfettamente in grado di godersi nell’anonimato i privilegi derivanti dal suo status (come successe, ad esempio, per Jim Morrison, altra giovane rockstar appartenente al famigerato ‘club dei 27’ – celebrità consumate dall’autodistruzione proprio in quell’età).
Padre meccanico e madre casalinga, Kurt nasce in un ambiente modesto ma che, di per sé, non lascerebbe supporre particolari problematiche. Il divorzio dei genitori (quando lui ha solo 8 anni) innesca una tempesta emotiva in un carattere dotatissimo artisticamente (disegno, recitazione e, naturalmente, musica) ma anche soggetto a forti malinconie e cupezze, alternate a momenti di iperattività, tanto che le biografie raccontano che gli venne prescritto un farmaco calmante i cui effetti devastanti sul cervello pare verranno scoperti solo anni dopo.
Senza la pretesa di essere medici o psicologi (non lo siamo), il quadro astrale di Cobain appare denso di contraddizioni e difficoltà, ma anche queste caratteristiche non hanno impedito a miriadi di altri individui di sviluppare forza e resilienza, finendo per condurre una vita ‘normale’, o sotto le luci della ribalta che fossero. Questo per sfatare l’altro luogo comune che associa temi natali ‘difficili’ a vite necessariamente e irrimediabilmente compromesse.
Ma veniamo ad esaminare le caratteristiche salienti del quadro astrale di Kurt: con quattro pianeti nell’ipersensibile segno dei Pesci, risulta in tutta evidenza la sua predisposizione a vivere la realtà circostante in maniera intensa e porosa (quasi ‘senza pelle’, verrebbe da dire). Il fatto poi che abbia l’ascendente nel segno opposto, quello della Vergine, innesca ulteriori rischi di complessi, chiusura, eccessi di fantasie (anche morbose) contrapposti a un forte bisogno di stabilità e controllo. Urano e Plutone sull’ascendente sono testimoni di una grande energia vitale che preme a tutti i costi per esprimersi. Il Tema natale presenta anche un trigono potente tra Sole e un forte Marte in Scorpione, indicatore di vitalità, ma anche della capacità di agire in maniera violenta e irrazionale (e qui gioca un ruolo fondamentale il pianeta Mercurio – governatore dell’ascendente- , tecnicamente in esilio nel segno dei Pesci, incapace cioè di ragionare con un sano istinto di autoconservazione, nonché pericolosamente soggetto a fluttuazioni umorali e mentali).
La Luna svettante nel decimo campo è sicuramente indicativa della grande popolarità riscossa nei pochi anni di vita (in decima casa, quella della visibilità pubblica, c’è anche Giove, a potenziare ulteriormente il ruolo pubblico e la leadership – mai definitivamente accettata – riconosciutagli da stuoli di fans da tutto il mondo), e può essere anche associata al grande bisogno di affetto agito attraverso l’esibizione sul palco. Associata alla madre, ci parla di una figura forte e determinante (e sembra proprio che lei fosse proprio così: decisa e autonoma). Giove come indicatore della sua voce intensa e potente, perfettamente capace di trasmettere emozioni (quasi sempre cupe e disperate) è esaltato in Cancro nel decimo campo e riceve ottimi trigoni da Nettuno e da Mercurio, a sottolineare perfettamente tutta l’intensità delle sue interpretazioni.
Facente parte della generazione del baby boom, anche Cobain presenta un Saturno non ottimamente posizionato, opposto ai pianeti generazionali (Urano e Plutone) in Vergine, a segnare una difficoltà a conciliare sogni (quali, quando tutto sembra già stato inventato e le rivoluzioni di vario genere hanno spesso mostrato il fianco?) e quotidianità più o meno cibernetica, ma certamente lontana da quella che voleva lasciare la propria impronta nel mondo (quella con Plutone in Leone, per intenderci), in un’America di provincia abulica e post-reaganiana, ma ancora capace di introspezione. Il problema del TN di Cobain è che questa discrepanza tra pubblico e privato, tra giovanili desideri di onnipotenza e una quotidianità poco esaltante si piazza proprio in opposizione tra ascendente e discendente, cioè sull’asse io-gli altri, consegnandogli un perenne conflitto. Eppure, il suo Saturno è posizionato sulla cuspide della settima casa (quindi esaltato) gli conferisce la giusta dose di compattezza per presentarsi agli altri con un’immagine apparentemente sicura e sprezzante, rafforzando, però, al contempo la selettività e lo spietato realismo. Rivalutato a distanza di anni come il re del grunge, con le sue composizioni ritenute portavoce di una generazione intera, comprendiamo così anche il ruolo dei Nirvana nel panorama rock del periodo. Nel frattempo, fagocitato dall’ipersensibilità pescina e del bisogno della Vergine di comprendere e sviluppare alcune delle tematiche fondamentali tipiche dell’essere umano, Kurt scrive e compone come un fiume in piena. Si tratta di testi quasi sempre infarciti di cupezza e del senso di solitudine, che egli percepisce con drammatica intensità.
Passo dopo passo, comunque, i Nirvana si conquistano un posto d’onore nella storia della musica rock. La composizione definitiva del gruppo è: Kurt Cobain (voce e chitarra, nonché indiscusso leader e compositore di quasi tutti i pezzi), Kurt Krist Novoselic (bassista, Toro) e Dave Grohl (batterista, Capricorno asc. Capricorno). La modalità espressiva è quella di una commistione tra rock, pop e punk. Si chiama ‘grunge’, (sudicio), riferito alla trasandatezza estetica ma anche ad un momento storico sterile e degradato. La capacità della band di comporre ottime melodie e ‘ballads’ di grande impatto è un’altra delle sue peculiarità, tanto che gli album Bleach e Nevermind diverranno universalmente considerati come pietre miliari della storia del rock.
Ma le tendenze autodistruttive e le crisi depressive si fanno sempre più intense, aggravate dall’utilizzo di droghe e psicofarmaci. Nemmeno il matrimonio (nel 1992) con Courtney Love e la nascita della figlia Frances Bean saranno in grado di fermare la deriva di Cobain. Neppure l’oceanico successo lo soddisferà appieno, perché scava un divario incolmabile tra ciò che il pubblico desidera da lui (sempre sorpreso di essere così acclamato, quasi sentisse di non meritarselo) e i suoi problemi di identità, nonché il sempre vivo desiderio di libertà espressiva, che sente ormai imbrigliato nelle logiche di marketing (‘Non sapevo come comportarmi: se ci fosse stato un corso per imparare a fare la rockstar, mi ci sarei iscritto di corsa’ – Rolling Stone, 1993)
Quando, al culmine della disperazione, Kurt imbraccia il fucile per togliersi la vita (5 aprile 1994), soggiogato dai suoi demoni o desideroso di raggiungere quel tanto agognato Nirvana, Plutone, il pianeta dell’oscurità e dell’inconscio sta paradossalmente lanciando transiti ‘positivi’ a punti focali del suo tema (è il momento di massima gloria della band, e il pianeta ha appena compiuto un sontuoso trigono a Giove in decima, un ottimo sestile all’ascendente e ai pianeti ad esso congiunti e un altro trigono al discendente, Saturno e Venere, quasi a lanciargli una sfida di sostenibilità del carico di successo e aspettative e a testare il suo effettivo potenziale – ormai fiaccato dagli stupefacenti). Urano e Nettuno transitano però entrambi in Capricorno e opposti allo stesso Giove , formando un trigono esplosivo ai pianeti sull’ascendente, desiderosi di auto espressione, innescando la polveriera. Ma il transito più concretamente pericoloso è probabilmente quello di Marte e Mercurio che, congiunti sui 22° dei Pesci, scatenano (nel quadro appena delineato) un mix letale di violenza e oblio mentale (congiunti a Venere e Saturno sul DS e opposti ad As, Urano e Plutone). La disperazione si trasforma in azione violenta e auto-lesiva. Su Kurt Cobain si chiude il sipario, per sua stessa scelta. Eppure, pochi come lui hanno saputo rappresentare l’urlo di un’intera generazione. Ma il prezzo da pagare è stato, probabilmente, troppo alto.
(Articolo pubblicato su SIRIO n. 392 – Dicembre 2015)
Luisa Giacone
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