JIM MORRISON: oltre le porte della percezione (Pubblicato sul n. 403 di Sirio – Novembre 2016)

JIM MORRISON, nato a Melbourne Beach, Florida, l’8 Dicembre 1943 alle ore 11.55

SAGITTARIO asc. ACQUARIO

OLTRE LE PORTE DELLA PERCEZIONE

« If the doors of perception were cleansed, everything would appear to men as truly it is: infinite. »

« Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe agli uomini come realmente è: infinita. »
(William Blake, The Marriage of Heaven and Hell)

RIDERS ON THE STORM – The Doors – You Tube

Jim Morrison, Sagittario Ascendente Acquario, è stato il primo sciamano del rock, nonché eterno simbolo di trasgressione, di trascendenza e trasformazione.
E’ stata indubbiamente la sua natura esistenziale e ‘spirituale’ a rendere la sua band così interessante e misteriosa agli occhi di tutti.

James Douglas Morrison, leader carismatico dei Doors, nacque in Florida nel 1943 da padre militare e madre casalinga. Trascorse un’infanzia nomadica, caratterizzata da frequenti cambiamenti di domicilio e compagnie, dovute ai continui trasferimenti del padre, che, negli anni successivi, non riuscì mai a comprendere le sue scelte di vita, salvo poi recitare un tardivo ‘mea culpa’ dopo la sua morte, avvenuta a soli 27 anni, nel 1971. Scomparsa precoce, che lo consegnò di diritto al cosiddetto ‘club dei 27’, alias un talentuosissimo gruppo di artisti scomparsi alla stessa età, tra cui citiamo Janis Joplin, Brian Jones (ex Rolling Stone), Jimi Hendrix e, in tempi più recenti, Kurt Cobain e Amy Whitehouse.
L’inquietudine, la genialità e il talento del ragazzo emersero precocemente: poesia e contestazione del periodo beat furono il suo pane quotidiano, a cui si aggiunse la passione per la musica quando incontrò gli altri membri della band (ufficialmente formatasi nel 1965), Ray Manzarek (chitarrista e co-fondatore, ma anche geniale tastierista e bassista – Acquario), Robby Krieger (chitarrista – Capricorno) e John Densmore (batterista – Sagittario). Il genere musicale del gruppo spaziava dal blues al rock psichedelico, con sfumature jazz ma anche lontani richiami ad atmosfere esotiche (soprattutto indiane, ma anche gitane e hawaiiane, a creare un meltin’ pot che ‘rappresentava perfettamente lo stile del popolo americano: un miscuglio dal sapore definito, proprio come noi’, sostenne Morrison).

SLIDING DOORS

E’ abbastanza curioso notare che i transiti caratterizzarono l’anno della fondazione del gruppo furono profondamente disarmonici rispetto alla sua carta astrale. Se è vero, infatti, che Plutone e Urano passavano nella settima casa (le associazioni – transito da manuale), è altrettanto vero che contemporaneamente Plutone di transito quadrava il Sole di Jim, mentre Urano di transito quadrava il suo Marte e si opponeva alla sua Luna (l’espressione artistica). Ciò probabilmente costituì un benefico ridimensionamento del’ego debordante di Morrison, ma i Doors ERANO Jim Morrison.
Neppure Saturno transitante nella prima casa di Jim riuscì a garantire un’auspicabile lunga collaborazione, nonostante il bel sestile che lanciava alla Luna in Toro del vocalist.
In effetti, la band durò pochissimi anni, gli ultimi dei quali caratterizzati da una netta presa di distanza di Morrison nei confronti dei colleghi, a causa di una incomunicabilità che divenne sempre più paralizzante.
Così, sfortuna e fortuna si intrecciarono indissolubilmente, rilanciando il ben noto dilemma tra destino e libero arbitrio. La band, quindi, lo danneggiò o lo innalzò alla gloria imperitura e al ricordo dei posteri? Entrambe le cose, probabilmente.

IL RE LUCERTOLA

Jim amava raccontare un aneddoto: quando aveva all’incirca 4 anni, si imbatté coi genitori in un incidente stradale nei pressi di Santa Fe. A terra, una serie di corpi esanimi di lavoratori pellerossa. Il primo e precoce impatto con la morte fu destabilizzante e intenso, tanto che affermò di aver percepito l’anima di uno sciamano entrare in lui e influenzarlo fino alla fine dei suoi giorni.
In effetti, per le sue peculiarità e per l’intensa e spesso provocatoria presenza scenica, per l’ intelligenza assolutamente superiore alla media, per la notevole erudizione e per il suo straordinario carisma, ‘King Lizard’ (Re Lucertola) fu l’interprete che più si avvicinò alla figura di sciamano e rappresentante dei valori della cultura beatnik, quasi fosse spontaneamente in contatto con luci e ombre della natura umana, di cui scrisse a più riprese nei suoi testi e nelle sue poesie, oltreché nei memorabili pezzi lasciati ai posteri dalla band, che vendette oltre cento milioni di dischi e fu considerata uno dei gruppi americani più influente, se non il più importante in assoluto. Il peculiare soprannome forse derivava dalla sua multiforme e tormentata Venere in Scorpione sulla cuspide della nona casa – tra l’altro opposta a una bellissima Luna in Toro che però sembrò essere oscurata da altri elementi del TN – la sua quadratura con Plutone il Leone, ad esempio, come a ribadire un desiderio di ritorno alle origini e alla natura continuamente insidiato da atteggiamenti plateali, esibizionistici, esagerati. Fu lui stesso a fugare ogni dubbio, dichiarando: «Ci sono cose che si conoscono e altre che non si conoscono. Esiste il noto e l’ignoto, e in mezzo ci sono Le Porte – The Doors-. I Doors sono i sacerdoti del regno dell’ignoto che interagisce con la realtà fisica, perché l’uomo non è soltanto spirito, ma anche sensualità. La sensualità e il male sono immagini molto attraenti, ma dobbiamo pensare a esse come alla pelle di un serpente di cui ci si libererà’.

VOCE OLTRE IL CORO

Morrison fu considerato tra i 50 migliori vocalist di tutti i tempi dalla critica specializzata (Giove in Leone ma in sesta: un ruggito sommesso che – trigono a Mercurio in decima, diventava un’incredibile cassa di risonanza, nonché strumento di lavoro e di guadagno. Giove sestile a Saturno: voce cupa ma al tempo stesso poliedrica e sfaccettata).
L’appartenenza al segno del Sagittario (a cui si aggiungeva un trasgressivo e debordante ascendente Acquario, che si estendeva peraltro a quasi tutto il mistico e indecifrabile segno dei Pesci, nettunianamente ‘imparentato’ col segno solare), inoltre, gli regalò un’attitudine selvaggia e scatenata, ma anche psichedelica e medianica, che gli procurò a più riprese problemi con le forze dell’ordine fino alle accuse di atti osceni in luogo pubblico, che, verso la fine della parabola dei Doors (1970), furono una delle cause di disgregazione e di censura ai danni del gruppo, che venne drasticamente ridimensionato nel numero di concerti ed esibizioni.

DAIMON

Il 3 Luglio 1971, mentre si trova a Parigi, Morrison venne trovato morto nella vasca da bagno della sua stanza d’albergo, ucciso forse da un attacco cardiaco, o da un eccesso di alcool e droghe, dalle quali era diventato negli anni sempre più pesantemente dipendente. Venne seppellito velocemente, quasi in solitudine e senza esequie. Nessuna preghiera e nessun cerimoniere (né tantomeno la famiglia, da cui il ‘figlio degenere’ aveva precocemente preso le distanze) per la sepoltura di questa controversa ma iconica celebrità, nel cimitero Pére-Lachaise di Parigi, dove riposano, tra l’altro, Oscar Wilde, Arthur Rimbaud (come lui, ‘poeta maledetto’), Maria Callas, Marcel Proust, Amedeo Modigliani, Edith Piaf (e altri illustri ospiti). Sulla lapide, una misteriosa scritta in greco: Kata Ton Daimona EayToy, che significa più o meno: ‘E’ stato fedele ai suoi demoni’. Il busto scolpito con la sua effigie è stato meta di un incessante pellegrinaggio di fans e di nostalgici, finché sia la lapide che lo stesso busto furono entrambi rubati. Il fatto che a vedere il suo corpo furono unicamente il medico legale e la fidanzata diede origine alla leggenda metropolitana che sostiene che fosse in realtà ancora vivo, magari in incognito in qualche paradiso tropicale a godersi l’anonimato (e gli ingenti proventi derivanti dai milioni di dischi venduti dal gruppo).
Fu proprio l’ultima fidanzata, Pamela Courson, la relazione più duratura di Morrison, da lui definita ‘compagna cosmica’, e che seguì lo stesso triste destino durante l’esilio parigino dell’amante: morì infatti di overdose tre anni dopo, a Los Angeles. Al di là delle apparenze, non sembrò comunque trattarsi di una relazione in cui la Courson giocava un ruolo passivo: da forte e autonoma Capricorno, fece le sue scelte di vita, che non spetta certo a noi giudicare.
Ci fu anche chi arrivò a ipotizzare che Morrison fosse stato assassinato dalla CIA, nell’ambito di una fantomatica operazione di ‘pulizia’ rivolta a molti membri della controcultura, potenzialmente pericolosi e destabilizzanti per un’America divisa tra spinte progressiste e alternative e un puritanesimo rigido e impregnato di moralismo.

MR MOJO RISIN’

Un Plutone forte al discendente fu determinante per la sua capacità di trascinare le folle, anche perché situato nel segno del Leone e trigono al Sole, svettante in decima casa: il suo destino era indubbiamente quello di stare su un qualunque tipo di palcoscenico ammaliando moltitudini oceaniche col suo straordinario sex-appeal e con le sue doti di affabulatore, spesso velate da liriche impregnate di oscuri presagi e da testi ricchi di immagini poetiche, ora angeliche, ora angoscianti (‘The End’, ‘Riders on the Storm’). A cementare il tutto, uno sfrenato esibizionismo e un desiderio di scandalizzare e di mettere in atto le sue performances senza alcun tipo di freno inibitore (gli incidenti degli ultimi tempi parlarono del cantante seminudo sul palco, e frequentemente capitava che cadesse improvvisamente a terra durante l’esecuzione dei brani, preda di deliri allucinogeni – o di qualche mistica trance o sciamanica visione?). Così Morrison divenne, senza ombra di dubbio, un’icona del rock tra le più potenti dell’immaginario collettivo, anche e soprattutto per le sue originali esibizioni, nelle quali a molti sembrava posseduto, se non addirittura trasfigurato, come in preda a un rituale pagano.
I freni inibitori (Marte e Saturno) erano collocati nell’elasticissimo e istrionico segno dei Gemelli, accanto ad un Urano che li sbeffeggiava platealmente. Oltretutto, i tre pianeti appena citati nel suo tema natale si trovano nel quarto settore, quello della famiglia d’origine, per di più opposti al Sole (principio vitale ma anche paterno): forse il tutto partì da lì? Da un padre troppo severo, che però accettò, suo malgrado, di sovvenzionare il figlio nei suoi studi allo UCLA – Centro Sperimentale di Cinematografia, frequentato tra l’altro in quegli anni da Martin Scorsese e Francis Ford Coppola (corsi che comunque Jim abbandonò presto, deluso dal non apprezzamento di alcune sue opere e focalizzandosi soprattutto su musica e poesia). Lo stesso padre e il resto della famiglia furono in una fase successiva completamente ripudiati, tanto che lo stesso Morrison amava andare in giro raccontando di essere orfano.
Con Giove (governatore del Sole) e Plutone in sesta, però, sembrava che Morrison si sentisse perennemente ingabbiato nell’espressione della sua creatività, e forse proprio da questa configurazione nacquero quegli episodi eclatanti ed esagerati, come il concerto di Miami (al termine del quale fu arrestato per esibizionismo), che contribuirono ad innescarono la parabola discendente della band, che sopravvisse solo due anni alla scomparsa del suo leader, per una durata complessiva di soli otto anni, che furono però fondamentali per scrivere un paragrafo fondamentale nella storia della musica. Alcuni loro classici vengono tutt’ora suonati e ricordati in tutto il mondo (‘Light my Fire’, ‘Love me two Times’, Riders on the Storm’, ‘L.A. Woman’) e la voce cupa e baritonale di Morrison riesce a dare ancora i brividi, nonostante il tempo trascorso.

L’ULTIMA PORTA

Nel giorno della sua scomparsa, il 3 Luglio 1971, i passaggi salienti furono costituiti in primis dal transito di Urano nella sua ottava casa (tra varie ipotesi, assolutamente plausibile quella di incidente o evento improvviso e potenzialmente letale), ma anche quelli di Marte e Venere in prima casa (il corpo nella sua integrità) nel segno dell’Acquario, trigoni entrambi a Saturno (la privazione) in quarta, come a richiedere il conto di una vita di eccessi e sregolatezze.
Nella Rivoluzione Solare, l’inquietante scorpionico ascendente si colloca nella nona casa del cantante (l’ultima trasfigurazione?), coi pianeti tutti raggruppati nel lato orientale del Tema, come a rappresentare un ripiegamento su se stesso. Saturno in Toro esattamente opposto all’ascendente (ancora l’integrità fisica) può effettivamente simbolizzare l’estinzione, la mancanza, la privazione luttuosa. Con la mente obnubilata (Luna opposta a Urano e Mercurio quadrato a Plutone) che avrebbe potuto fargli commettere atti non ben ponderati ma letali (Marte in Scorpione in dodicesima casa, autolesionista e indubbiamente correlato all’acqua, elemento in cui il suo corpo venne ritrovato). Certo, col senno di poi è semplice per l’astrologo cercare indizi collocabili ad hoc (chi avrebbe potuto prevederlo prima con precisione?), ma è altrettanto scontato il fatto che, con quello stile di vita, non sarebbe probabilmente vissuto ancora a lungo. Degli altri membri della band, infatti, soltanto Manzarek morì nel 2013, a 74 anni, mentre Krieger e Densmore sono tutt’ora viventi.. Le sue passioni divoranti e i suoi demoni lo portarono quindi a sperimentare sostanze psicotrope probabilmente per allargare i confini della sua coscienza: inseguendo febbrilmente il suo ideale di libertà, si consumò rapidamente, non risparmiandosi in nulla, ma bruciandosi in fretta, come un incendio divampante.
Paragonato a Dioniso, idolo pagano dedito al delirio e alla liberazione dei sensi, visse con un’intensità, un indiscusso talento e un animo tormentato che lo consegnarono di diritto nell’Olimpo delle leggende del Rock.

“Ora giunge la notte con le sue legioni purpuree
Tornate alla vostra tende e ai vostri sogni
Domani entreremo nella città della mia nascita
Voglio essere pronto”